mercoledì 19 settembre 2012

"San Gennà, facc 'o miracol"

E' successo di nuovo, stamattina 19 settembre 2012, il "MIRACOLO": si è liquefatto il sangue di San Gennaro. Questo è uno degli eventi più attesi dal popolo napoletano, che si ripete ogni anno in questa data.


Il sangue sarebbe contenuto in un'ampolla d'oro, tenuta nella Basilica di Santa Chiara. Nel giorno del miracolo, viene trasportata dalla Basilica al Duomo dal Cardinale Sepe. La folla è immensa, nonostante si tratti di un tragitto di poche centinaia di metri. La liquefazione avviene nel Duomo, e il Cardinale lo annuncia a gran voce. Il miracolo avviene, contemporaneamente, anche a Pozzuoli, nella Chiesa di San Gennaro, dove c'è la pietra sulla quale fu decapitato il martire. Il giorno del miracolo, si liquefà anche il sangue presente sulla pietra.


La prima liquefazione del sangue del martire di Pozzuoli risale al 1389, quasi un secolo dopo la sua morte.
Ai giorni nostri è un evento periodico, che si tiene a Settembre e a Maggio. E' un evento tanto atteso perchè legato alla superstizione napoletana: si crede che il mancato scioglimento del sangue sia di cattivo auspicio.
Il folklore attribuisce alla mancata grazia eventi come l'eruzione del Vesuvio, carestie ed epidemie, assedi militari e ondate di monnezza
Che si tratti di miracolo o di reazione scientifica, è tuttora un mistero. I più razionalisti cercano di dare spiegazioni scientifiche: lo scioglimento potrebbe essere dovuto allo spostamento dell'ampolla tra le due chiese, spostamento che mette in moto le molecole del sangue, portandole al cambiamento di stato (reazione tissotropica). Oppure dovuto al calore emanato dalla folla di fedeli radunatasi nel Duomo. Sono stati provati nel corso dei secoli tanti esperimenti, come quello del Principe di Sansevero, misterioso alchimista, che riuscì nell'intento.


La devozione per il San Gennaro è immensa. Alla cerimonia della liquefazione sono presenti le sedicenti parenti del Santo, che invocano il miracolo, e se tarda ad arrivare, arrivano anche a urlare in chiesa e a sbraitare in confidenza col povero martire: "Jamm belle, Gennà...nun durmì...scetate!".
A San Gregorio Armeno e nei negozi di antiquariato sono numerose le effigi e le stuatue del Santo, realizzate dai ceramisti e dai presepari napoletani.


Che sia miracolo o no, non importa. Ciò che colpisce è lo spirito folkloristico del popolo, che vuole credere alla bontà del suo protettore!
E così, qualcuno, infastidito dalle insinuazioni avverse dei malparlieri, ha scritto sotto una statue del Santo:
"San Gennà, futtatènne!"

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